Controllo del peso e dolcificanti

In questo periodo molte persone sono in vacanza, magari avendo anche raggiunto la tanto sospirata “forma perfetta” ed aver superato la prova bikini: e durante le ferie, però, si crea il dubbio amletico…lasciarsi andare o non lasciarsi andare?

Si sa, quando si è in vacanza è difficile restare attenti alla linea: si va a cena fuori, a bere con gli amici, si è rilassati e si abbandonano le tensioni e gli stress invernali.

Se tutto questo è giusto, è comunque importante non esagerare, e cercare di limitare i danni: ad esempio, un trucchetto è quello di limitare gli zuccheri a tavola utilizzando i dolcificanti.

I dolcificanti esistono di due tipologie, naturali ed artificiali (quelli che troviamo al bar sono artificiali) e consentono, con una minima dose, di dolcificare le nostre bevande, in quanto hanno un altissimo potere edulcorante.

Vediamo insieme i dolcificanti più conosciuti

I Ciclammati

Non hanno un buon retrogusto, infatti solitamente si associano alla saccarina. Se ne possono assumere al massimo 11 mg per kg di peso corporeo ogni giorno.

Per ciclammato tout court s’intende il sale formato da acido ciclammico con sodio o calcio. Ha un potere estemamente dolcificante, molto superiore al saccarosio e fu scoperto casualmente nel 1937 da Michael Sveda, ricercatore all’Università dell’Illinois.

Si è pensato che il ciclammato fosse cancerogeno ad alte dosi, in base ad alcuni studi sui ratti. Studi successivi, tendono a dimostrare che questa cancerogenicità è specifica per il ratto, per via di un diverso metabolismo tra le due specie.

La saccarina

La saccarina è un dolcificante con un altissimo potere edulcorante (arriva anche a dolcificare 500 volte più dello zucchero). Se ne possono assumere al massimo 5 mg per kg di peso corporeo ogni giorno.

Ha un potere dolcificante ben 450 volte superiore a quello del saccarosio e ha un retrogusto amaro o metallico generalmente considerato sgradevole. Questo difetto può risultare più o meno evidente a seconda della sensibilità personale del consumatore. A differenza di composti analoghi come l’aspartame, la saccarina è stabile al calore anche in ambiente acido.

Nei paesi in cui l’uso di entrambi i composti è consentito, la saccarina viene spesso associata al ciclamato in proporzione 1:10 per correggere i rispettivi difetti nel retrogusto

L’Acesulfame K

Dolcifica circa 200 volte in più dello zucchero. Se ne possono assumere al massimo 9 mg per kg di peso corporeo ogni giorno.

L’Aspartame

Non deve essere assunto da chi soffre di fenilchetonuria. Dolcifica circa 180 volte in più dello zucchero. Se ne possono assumere al massimo 40 mg per kg di peso corporeo ogni giorno.

Leggete sempre le etichette degli alimenti cosiddetti “senza zucchero”, in quanto vengono dolcificati utilizzando questi prodotti.

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