Cenni Storici sul Rum

Il Rum è il distillato ottenuto dalla lavorazione della canna da zucchero (Saccharum officinarum) che è un coltura originaria del sud-est asiatico che prospera in tutte le latitudini tropicali. Quindi non dobbiamo stupirci se il Rum è un prodotto non legato per origine al Centro America. Anzi, nelle esplorazioni alla scoperta dell’oriente, già Marco Polo menzionava “vini di zucchero”, non è certo se distillati, prodotti in India e Cina. In tutto il sud-est asiatico ancora oggi sono presenti distillati prodotti derivanti dalla canna da zucchero. Fu con la scoperta delle Americhe che la canna da zucchero fu introdotta nel centro e sud America.

La produzione di Rum degli ultimi secoli si è concentrata nei Caraibi favorita da condizioni commerciali e geopolitiche. Infatti quando le Americhe furono letteralmente svuotate di tutto l’oro che gli europei poterono accaparrarsi, la canna da zucchero divenne una delle merci su cui impiantare un nuovo commercio altamente redditizio.

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Il clima era perfetto. Così ottimale che la canna da zucchero cresceva senza troppe accortezze. Inoltre era possibile utilizzare manodopera a basso costo utilizzando la tratta degli schiavi provenienti dall’Africa. In quel periodo si era già consolidato l’odioso triangolo commerciale che vedeva gli europei navigare fino al centro Africa, rapire brutalmente gli abitanti nei villaggi, trasportare senza alcun riguardo (tanto da mettere in conto la perdita di parte del “carico”) la manodopera nel centro America e lì utilizzare la forza degli schiavi per la coltivazione e la lavorazione della canna da zucchero i cui profitti, sotto forma di lavorati e guadagni, venivano riportati in Europa e innescando un nuovo ciclo di sfruttamento.

Del resto le attività di conquista del Vecchio Mondo erano state sin dagli inizi ispirate allo sterminio e al saccheggio. Le resistenze degli amerindi furono tardive e le capacità belliche, legate al tipo di armi e alle tecniche di guerra, erano così impari che il destino di antiche civiltà si compì in pochissimo tempo.

La facilità con cui gli europei vinsero le resistenze degli indigeni spinsero i conquistatori venuti dall’altra sponda dell’Atlantico a spartirsi velocemente i territori e le ricchezze disponibili.

In questa brutale divisione tutta la zona del centro America fu smembrata in tre grosse aree che facevano riferimento alla potenze europee in gioco: Spagna, Inghilterra e Francia.

Anche se le conoscenze della distillazione erano già applicate in Europa (probabilmente la prima distillazione di derivati dalla lavorazione della canna da zucchero potrebbe essere avvenuta in territorio europeo) l’origine del Rum è contesa tra Martinica e Barbados.

La testimonianza più antica della distillazione dei derivati della lavorazione della canna da zucchero effettuata sul territorio americano sembra essere quella che vede come protagonista il benedettino Jean-Baptiste Labat. Padre Labat, apostolo della cristianità occidentale nel Nuovo Mondo, riuscì nel 1600, a produrre quello che a tutti gli effetti fu il primo Rum utilizzando un alambicco portato dalla madre patria Francia nato per la distillazione del Cognac. Altre fonti invece certificherebbero la nascita di questo distillato nell’isola di Barbados che fieramente ne rivendica ancora oggi la paternità.

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Il Rum di quei tempi, o quel che fosse, era molto differente dal distillato che conosciamo oggi. Probabilmente era un full proof senza processi di maturazione quindi bianco e a gradazione piena.

Divenne la bevanda preferita dalle ciurme delle marinerie effettive e corsare che solcavano i mari dei Caraibi di quei tempi. Probabilmente bere quei rum, dalle gradazioni alcoliche proibitive e dalla particolare spigolosità dovuta alla assenza di affinamento e invecchiamento, era la prova che si era in grado di affrontare la scomoda vita di bordo.

I marinai europei erano abituati alle distribuzioni giornaliere di quei distillati che erano tipici dei loro paesi di provenienza ma la marina capì che era più comodo, e soprattutto più conveniente, rifornire le cambuse con il prodotto delle distillerie delle isole dei Caraibi piuttosto che utilizzare i distillati più pregiati del Vecchio Mondo.

Il Rum veniva bevuto a bordo come corroborante e per scopi ricreativi e probabilmente il nome deriva dal termine spagnolo Rumbullion che si traduce in trambusto. Alcune fonti invece fanno riferimento ad un’origine meno agitata del termine ossia al nome scientifico della canna da zucchero (Saccharum officinarum).

Il Rum a bordo non era solo un modo per rabbonire gli equipaggi ma anche un rimedio per rendere più bevibili le non proprio salubri riserve di acqua dolce delle cambuse delle navi. E proprio su una di queste navi, quella dell’ammiraglio inglese Edward Vernon, il Rum fu attore del primo cocktail della storia perché miscelato con limone (che apportava una significativa dose di vitamina C utile per prevenire lo scorbuto) e acqua divenne il Grog. Old Grog era infatti il soprannome di Vernon dovuto al soprabito che soleva indossare durante le sue apparizioni in tolda (grogram è un tipo di stoffa tipico del mondo anglosassone di quel tempo).

Tra i personaggi marinari legati al rum c’è anche Orazio Nelson, altro esponente della marina di Sua Maestà Britannica. Durante la battaglia di Trafalgar (1805), tra la marina britannica e quelle congiunte di Francia e Spagna, Nelson fu colpito a morte e i suoi marinai, al termine della battaglia che vide la parte britannica vittoriosa, decisero di “conservare” le spoglie mortali del loro comandante in un barile di Rum per trasportarne il corpo intatto fino in patria. Sembrerebbe però che durante il viaggio gli stessi suoi uomini spillarono nella notte il liquido dal barile e lasciarono il povero Nelson “a secco”. Da qui uno dei soprannomi gergali del Rum: sangue di Nelson.

Il Rum fu un distillato fortemente radicato nel territorio di produzione tanto da essere utilizzato anche al posto del denaro.

Nella seconda metà del 1800, quando in Europa ci fu la piaga della fillossera e non era possibile più produrre distillati dalla lavorazione dell’uva, il Rum ebbe un discreto successo anche nel vecchio continente.

Qualche hanno più tardi invase tutti i circuiti clandestini degli Stati Uniti perché le leggi proibizioniste vietavano la produzione e la commercializzazione degli alcolici quindi i contrabbandieri si rivolsero ai Caraibi per procacciarsi la materia prima dei loro illeciti commerci.

Anche la pubblicità letteraria dovuta ad Ernest Hemingway favorì lo sdoganamento del Rum che negli anni 50 spopolò con i tipici cocktail del Mojito e del Daiquiri.

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